giovedì 24 maggio 2012

"Palermo è nostra, non di cosa nostra!" 20 anni dopo...

Al grido di "Palermo è nostra e non di cosa nostra!" e "fuori la mafia dallo Stato!", una grande catena umana si è stretta intorno al Palazzo di Giustizia di Palermo ed ai Magistrati, per difendere la loro autonomia e per chiedere la verità sulle stragi del '92.

Al Tribunale la partecipazione di tanti, tantissimi cittadini: la Palermo(per)Bene, che a 20 anni di distanza, alla luce della piega che hanno preso le indagini, con la "trattativa" (tra Stato e mafia) a fare da sfondo al lugubre scenario di quel periodo di sangue, chiede e pretende ...Verità e Giustizia!

Gli organizzatori del neonato Comitato 23 Maggio e tutti i volontari (singoli o associazioni) sono riusciti, nonostante il poco tempo a disposizione (idea estemporanea, trasformata in realtà in un paio di settimane), a creare un' alternativa NON-istituzionale alle manifestazioni che vediamo da 19 anni a Palermo.

Manifestazioni, eventi, proclami, cordogli di circostanza, buoni propositi ...di cui abbiamo, francamente, piene le tasche!

Vorremmo che lo Stato, quello stesso che isolò Falcone e Borsellino, mandandoli al macello, prima mediatico/istituzionale e poi fisico, ci chiedesse scusa.
"Scusa, Sicilia... scusa, Palermo... scusateci, cittadini onesti! Scopriremo la verità e consegneremo i colpevoli alla Giustizia. Chiunque e dovunque essi siano, a costo di azzerare la classe politica e rinascere dalle nostre ceneri istituzionali" Questo vorremmo sentire, una volta per tutte!
Ma qui viene in mente la vedova Schifani, Rosaria Costa, che dal pulpito ai funerali "di stato" disse:
"...ma loro non cambiano..."
- Fu lei a dire, senza mezzi, termini che gli uomini della mafia erano in quella chiesa, tra i rappresentanti dello Stato. Ed i palermitani che gridavano: "fuori la mafia dalla chiesa, fuori la mafia dallo Stato!"
Quel grido che abbiamo rinnovato ieri sera, con forza ed accanto agli eredi morali di Falcone e Borsellino.... Insieme al loro amico e collega del Pool Antimafia, Leonardo Guarnotta.

Eppure la sfiducia nelle Istituzioni, che abbiamo quasi sempre visto lontane da noi anni luce - se non in circostanze particolari, oppure tramite servitori dello Stato che si sono distinti, nei decenni, per la loro solerzia, professionalità e passione - questa sfiducia palpabile, per cui molti si disinteressano, cercano "scorciatoie" e restano nel circolo vizioso delle connivenze, no.... non basta per farci mollare.

Non dimentichiamo. Non perdoniamo. Non ci facciamo raccontare favole fantasiose. Noi siamo qui!

Vogliamo tornare ad essere fieri di essere Siciliani, ...e palermitani; come lo siamo ogni volta che guardiamo la foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Vogliamo essere liberi da quel senso di oppressione che un secondo dopo esserci riempiti il cuore con quell'immagine, ci fa' ancora piombare nello sconforto dell' averli persi per sempre, con la sensazione di aver perso un pezzo di noi stessi che mai più tornerà.

La Cittadinanza che era in piazza ieri sera, prima al Tribunale e poi a Piazza Magione, ci ha dimostrato che non siamo soli e che non siamo neanche pochi. Che insieme possiamo... anzi, dobbiamo, vigilare e dire la nostra, come ci hanno ricordato Di Matteo e Guarnotta, sul Piazzale della Memoria, con gli occhi lucidi nel vedere tanta gente lì per loro.

Un GRAZIE a tutti coloro che c'erano. ...Palermo c'è!
...ed un arrivederci a presto!

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