sabato 29 giugno 2013

Chi ci crede alla fine si ritrova insieme - 25 giugno 2013 di Liborio Martorana

Chi ci crede alla fine si ritrova insieme. Questa è la frase che da il vero significato alla giornata del 25 giugno a Casa Professa a Palermo, un giorno…. non come tanti altri, ma uno di quelli che viene ricordato nella memoria di coloro che appunto ci credono. E Martedì pomeriggio è stato il giorno della memoria, proprio in quel posto, dove ventuno anni addietro pronunciò il suo ultimo discorso in pubblico il giudice Paolo Borsellino prima di essere ucciso assieme agli agenti della sua scorta il via D’Amelio davanti il portone dello stabile dove abitava la madre. E quello del 25 giugno del 1992 fu un discorso toccante, di cuore, un discorso che toccava tutta la città di Palermo ed anche il territorio nazionale, fu una sorta di testamento che prematuramente Paolo Borsellino ha voluto lasciare ai posteri, a coloro che quotidianamente si battono e lottano per cercare di fare valere la cultura della legalità. Martedi 25 giugno nell’atrio della biblioteca comunale di Casa Professa , dopo ben ventuno anni si è voluto rendere omaggio e testimonianza a Paolo Borsellino intitolandogli il suddetto atrio con la scopertura di una targa che resterà a ricordo di un uomo che sacrificò la sua vita per la legalità nella lotta contro cosa nostra. E in questo pomeriggio che l’associazione Cittadinanza per la Magistratura, organizzatrice da ben tre edizioni di questo evento, ha portato, malgrado certe difficoltà, a compimento ciò che si era prefissa. Molto leggera e per nulla noiosa, la manifestazione è andata scorrendo nel suo evolversi, grazie anche al modo leggero, di affrontare l’impatto col pubblico da parte di Francesca Spataro e di Giovanni Palazzotto, i quali hanno saputo ben condurre gli intervenuti verso il dibattito dei magistrati e verso la fine dell’evento. La sopradetta associazione ha lavorato per mesi pur di portare a casa un risultato a dir poco entusiasmante, con le varie assemblee che hanno dovuto fare , per passare dai microfoni di Radio 100 Passi alla sua vigilia ed i continui contatti con la direzione del sito. Per la’organizzazione dell’evento ci sono stati attestati di stima e vari complimenti da parte degli intervenuti. La presenza di varie autorità come il sindaco della nostra città, il console di Germania ed i magistrati antimafia come Nico Gozzo, Giovan Battista Tona e Nino Di Matteo , le figure di Vincenzo Agostino assieme alla moglie Augusta, e quella di Valeria Grasso hanno dato un importante arricchimento a questa giornata. Particolarmente toccante è stato il momento in cui un trombettiere delle guardie giurate volontarie ha intonato il Silenzio, mentre 100 passi tv tra mille difficoltà cercava di mandare la diretta video della giornata. Nel frattempo l’atrio assolato che si presentava nelle prime ore lasciava il passo ad un luogo dove una leggera brezza induceva a restare per seguire fino alla fine. Nel frattempo c’è da dire che tra la delizia del coro che ha intonato ben quattro brani di cui una ave Maria dedicata alla moglie di Paolo Borsellino, la signora Agnese, con le poesie della poetessa dialettale Lina La Mattina e l’intervento dell’attrice Stefania Blandeburgo, la quale incantava il pubblico recitando un brano di Michele Perriera e leggendo una lettera di Agnese Borsellino, ci si è avviati alla consegna della targa istituita dal Centro Studi Paolo Giaccone, questo anno conferita alla signora Agnese Borsellino e consegnata al figlio Manfredi , il quale, attorniato dai suoi tre bambini e dai nipotini, ha avuto anche lui nei confronti di Cittadinanza per la Magistratura parole di elogio per la realizzazione dell’ evento nel ricordo del padre. Il dibattito tra i giudici Di Matteo, Gozzo, Tona e gli avvocati Lanfranca e Repici, moderato Da Roberto Puglisi di Live Sicilia portava verso la chiusura dell’incontro Cittadinanza per la Magistratura, stanca ma contenta di ciò che aveva fatto non riusciva a nascondere la soddisfazione, mentre il pubblico lentamente si avviava verso l’uscita dell’atrio Paolo Borsellino. Liborio Martorana

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