Blog ufficiale dell'Associazione "Cittadinanza Per La Magistratura"
venerdì 25 luglio 2014
Barcellona Pozzo di Gotto – Una città babba ma non troppo di Liborio Martorana
Domenica 20 luglio è una domenica come tante altre giornate estive ed è il caldo a fare da padrone, quel caldo appiccicaticcio che è tipico delle nostre zone e che attanaglia le giornate nella suo abbraccio distruttivo. Il 20 luglio è una domenica come un’altra ma il giorno prima il sabato 19 ricorreva il ventiduesimo anniversario della strage di via D’Amelio, dove perirono il giudice Paolo Borsellino ed i componenti della sua scorta. Ora voi vi chiederete cosa c’entra via D’Amelio con il giorno seguente? C’entra, perché in questa domenica afosa e umida il comune di Barcellona Pozzo di Gotto ha indetto una serata di prosieguo del giorno precedente per ricordare l’eccidio di via D’Amelio, organizzando nella principale Piazza Duomo una tavola rotonda con la testimonianza di operatori e sensibilizzatori della legalità e con la proiezione del film La mafia uccide solo d’estate. Ed è alle 15.30 di questo torrido pomeriggio che assieme a Giovanni palazzotto di Cittadinanza per la Magistratura, il sottoscritto sempre della medesima associazione ed il professore di filosofia Augusto Cavadi, che ci mettiamo in macchina sfidando il caldo pomeridiano per affrontare il viaggio verso Barcellona Pozzo di Gotto. Per carità niente di trascendentale, sono soltanto oltre due ore di strada da fare sotto il sole cocente e con il sollievo di una breccia di aria condizionata.
Alla fine del percorso uscendo dall’autostrada troviamo ad attenderci il signor Gino Manca, il papà di Attilio Manca, l’urologo che probabilmente operò alla prostata Bernardo Provenzano a Marsiglia sotto falso nome. Gino Manca è una persona dai modi gentili e garbati che mostra tutti i segni della sofferenza per la morte misteriosa del figlio Attilio, sofferenza che si porta appresso assieme alla sua famiglia. Ci invita per una breve sosta a casa sua dove ci accoglie la moglie, la signora Angela, la mamma di Attilio. Anche lei come il marito porta appresso i segni della sofferenza ed anche lei come il marito e l’altro figlio Gianluca sono in attesa di sapere la VERITA’ sul caso del figlio Attilio, dove troppe ombre si sono annidate rendendo ambigue le indagini e l’esito di un processo al tribunale di Viterbo.
Piazza Duomo è la piazza centrale della piccola città marinara della “provincia babba”, sovrastata dalla imponenza e dalla maestosità della chiesa madre. Al centro della piazza una vasca circolare che doveva essere una fontana dove un tempo fuoriuscivano probabilmente zampilli di acqua fresca. E’ una piazza a forma quadra e chiusa da tutti i lati, e probabilmente anche per questo l’afa si fa sentire in tutta la sua prepotenza. L’accoglienza che ci viene riservata dall’Assessore alla cultura, dottoressa Raffaella Campo è cordiale e cortese, e ci mette subito a nostro agio, cosi come anche l’arrivo del sindaco la signora Maria Teresa Collica. Nel frattempo la piazza si andava via via sempre più animando e le sedie predisposte venivano occupate mentre gli ultimi arrivati prendevano posto sui bordi della fontana.
Inizia l’incontro ed è ovviamente il sindaco a fare gli onori di casa, ringraziando i presenti e sottolineando l’importanza che quell’incontro ha per Barcellona Pozzo di Gotto e per i suoi convenuti.
L’assessore Campo presenta gli ospiti, dettando i tempi per gli interventi.
Assieme al sottoscritto, a Giovanni Palazzotto ed al professore Augusto Cavadi, ci sono due attori del film che dopo il dibattito verrà proiettato sul grande schermo posto alle nostre spalle.
Come da scaletta il primo ad intervenire è Giovanni Palazzotto di Cittadinanza per la magistratura, il quale pone l’accento sulla solidarietà intercorsa durante l’alluvione che un paio di anni prima aveva invaso Barcellona e dove lui aveva ritrovato degli scout incontrati mesi prima mentre facevano opera di volontariato nel quartiere Ballarò di Palermo. Si è soffermato sull’importanza della diffusione della cultura della legalità a partire dalle fasce più giovani della nostra società, portando a conoscenza l’opera di sensibilizzazione che Cittadinanza per la magistratura fa negli incontri con le scuole elementari, medie e superiori ed il raggiungimento degli obiettivi con eccellenti risultati che l’associazione si pone. Conclude il suo intervento auspicando che l’incontro della serata sia proficuo per i presenti e lasciando la promessa di un ritorno a Barcellona per eventi futuri riguardanti la cultura della legalità.
Dopo Giovanni tocca al sottoscritto, il quale dopo un breve cenno sulla qualità dell’informazione vigente nel nostro paese ed un ricordo di Via D’Amelio, ponevo l’attenzione sul tema della bruttezza, asserendo che la bruttezza è qualcosa che gli esseri umani vedono solo in base alla loro convenienza, mentre la bruttezza invade ogni momento della nostra vita, ritrovandola nelle trattative che lo stato fa con la criminalità organizzata, si trova nella morte misteriosa di Attilio Manca e nell’uccisione di Beppe Alfano, nei depistaggi e nell’insabbiamento di certe inchieste, nella calunnia, nell’approfitto e nella prepotenza e prevaricazione, la si trova nelle amministrazioni, dove politici ed amministratori senza scrupoli tarpano le ali a quei colleghi che vogliono operare per il bene della collettività.
Il professore Augusto Cavadi esordisce con un quesito e tutto il suo intervento sarà basato su domande rese semplici dalla esperienza di insegnamento, dallo scrivere articoli per giornali e dalla pubblicazione di numerosi libri. “Oggi noi ci incontriamo, parliamo, ci troviamo ad essere d’accordo sulla lotta alla mafia, siamo sullo stesso piano, ma domani? Cosa faremo domani, quale sarà il nostro comportamento verso le organizzazioni criminali? E’ come può essere possibile che un esercito con ben cinquemila affiliati nei suoi ranghi possa tenere in scatto una popolazione di circa cinque milioni di abitanti? Augusto Cavadi concludeva auspicando un ribaltamento di fronte, dove la piccola minoranza dei cultori della legalità possano un giorno diventare maggioranza.
Seguono due brevi interventi degli attori del film, mentre la piazza attenta sin dall’inizio si prepara alla visione del film “La mafia uccide solo d’estate.
Dopo i saluti ed i ringraziamenti da parte del sindaco e dell’assessore ci avviamo verso la nostra macchina per intraprendere il viaggio di ritorno! Ma questa volta per fortuna è sera, la temperatura si è abbassata portando quel soffio di brezza marina che è tipico delle nostre parti.
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