Blog ufficiale dell'Associazione "Cittadinanza Per La Magistratura"
martedì 22 aprile 2014
Lettera aperta dell'Associazione Cittadinanza per la Magistratura
Al Presidente della VI sezione penale della Suprema Corte di Cassazione Dott. Antonio Stefano Agrò
Agli illustri Consiglieri della VI sezione penale della Suprema Corte di Cassazione
Al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione Dott. Edoardo Scardaccione
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Rivolgiamo alle Vostre Eccellenze questa lettera per esprimere altissima stima ed apprezzamento in seguito alla sentenza che rigetta l'istanza di remissione del processo sulla Trattativa Stato-Mafia che si sta celebrando a Palermo. Per quanto un'associazione come la nostra non potesse che ritenere scontato l'esito di quella istanza, esso ci ha tenuto comunque in non poca trepidazione. La sentenza che di fatto mantiene il processo in questione nella sede naturale di Palermo viene letta dai Cittadini come un'affermazione dei principi di giustizia e di libertà che tutti hanno il diritto siano garantiti.
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Siamo cittadini italiani, volontari che si battono per la legalità e la giustizia a tutti i livelli, ma il nostro nome potrebbe dare adito a un equivoco: che quella in gioco sia una difesa corporativistica. Non è così. Pur consapevoli della fallibilità che è propria di ogni essere umano, e quindi anche del magistrato, noi crediamo ancora nelle Istituzioni pulite. Con determinazione diamo il nostro sostegno a quei magistrati che col loro lavoro quotidiano, instancabile, coraggioso e, troppo spesso, condotto in solitudine, illustrano l’Istituzione e la Nazione tutta, ed esprimiamo ammirazione e gratitudine per coloro i quali al momento cruciale scelgono la via impervia ma dritta.
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Noi sosteniamo la Magistratura quale potere dello Stato i cui confini sono delineati dalla nostra carta costituzionale, un testo considerato primato di civiltà e democrazia anche fuori dall'Italia. La Costituzione: la prima e fondamentale legge... ma le leggi sono create, utilizzate e interpretate dagli uomini, alla luce di principi che le informano e conferiscono loro dignità. Al di là del merito specifico della questione, come Cittadini di un paese democratico, ci sentiamo legittimati ad utilizzare valutazioni come "giusto" e "sbagliato", e a manifestare la nostra opinione attraverso queste due categorie così come la nostra Costituzione ci consente.
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Oggi vogliamo dunque affermare a gran voce che è stata presa la decisione GIUSTA, e che le Vostre Eccellenze Illustrissime hanno appena incarnato quella Magistratura "buona" dalla quale ci sentiamo tutelati e dalla quale abbiamo ricevuto dimostrazione di ciò che da essa ci aspettiamo: rigore morale, equanimità e perseguimento della Verità.
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Con stima e deferenza,
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Associazione Cittadinanza per la Magistratura
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