martedì 20 ottobre 2015

“Il valore del bene confiscato” - Incontro a Campobello di Mazara



Lunedì 12 ottobre, dopo una lunga e difficile sosta estiva, riprendiamo le nostre attività che ci vedono impegnati nelle scuole,  spostandoci questa volta a Campobello di Mazara in provincia di Trapani.
Il nostro incontro, organizzato insieme all’associazione Totò Zangara ed al Comune del  paese che ci ospita,  si tiene presso l’istituto comprensivo “L. Pirandello – S. Giovanni  Bosco”.
Ad accoglierci è la determinata dirigente scolastica la dott.ssa Giulia Flavio che, mentre aspettiamo l’arrivo degli altri ospiti, ci racconta delle numerose attività che la scuola svolge da anni coinvolgendo anche le scuole del limitrofo territorio di Castelvetrano con cui lavora in rete.
Con nostro grande piacere vediamo la generosa risposta delle istituzioni del paese che sono presenti con diversi rappresentanti della giunta comunale, con il capitano dei Carabinieri e con la, ormai da poco ex, segretaria comunale la Dott.ssa Sonia Acquado.
La dott. ssa Flavio introduce l’incontro passando poi la parola al Prefetto di Trapani dott. Leopoldo Falco il quale invita i ragazzi ad una scelta di campo, se schierarsi con i poteri mafiosi o se stare dalla parte dello Stato che proprio in questo paese sta dando ampia dimostrazione della sua presenza. Il comune di Campobello di Mazara  è stato sciolto negli anni passati per infiltrazioni mafiose e, dopo una gestione commissariale, ha visto l’elezione del nuovo sindaco che sta impegnandosi per dare una svolta di legalità al paese.
Proprio nel suo intervento il primo cittadino Giuseppe Castiglione parla della esperienza nata dalla collaborazione tra il comune, la procura di Trapani e le realtà di volontariato presenti sul territorio. Grazie a questa attività è stato possibile realizzare diversi progetti; il sindaco cita a titolo di esempio la sistemazione del  campo  Ciao Ousmane in contrada Erbe Bianche. In questo luogo lavoranti stagionali, provenienti da paesi extracomunitari, e impegnati nei lavori stagionali sul territorio, possono trovare un luogo in cui dignitosamente possono lavarsi, cucinare e vivere più umanamente il loro periodo di permanenza lavorativa. Sullo stesso territorio, lo scorso anno, a causa della mancanza di servizi adeguati, un bracciante stagionale perse la vita per lo scoppio di un fornelletto a gas, proprio a lui è intitolato il campo.
La parola passa successivamente al dott. Piero Grillo presidente dell’ufficio Misure e prevenzione di Trapani il quale ci parla di come presso la loro procura vengono gestiti i beni confiscati che, a differenza di altre procure, in alcuni casi, vengono resi fruibili già al momento del sequestro.
Spesso quando si arriva alla confisca sono passati svariati anni da quando il bene è stato sequestrato e questo porta ad un inevitabile deterioramento della proprietà, specie se si tratta di immobili o di terreni coltivati. Si è provato quindi ad affidare anticipatamente il bene ad alcune associazioni che si sono rese disponibili pur sapendo che l’investimento da loro fatto, in tempo, energie e denaro, può essere vanificato  se, in base alle risultanze processuali, il bene non venisse successivamente confiscato.
La preside passa la parola a Salvatore Inguì coordinatore di Libera- Trapani che  viene accolto con grande entusiasmo dai ragazzi che già lo conoscono e che spesso lo hanno incontrato nelle attività svolte insieme.
Salvatore riesce a catturare l’attenzione raccontando delle esperienze fatte con i campi di Libera nati sui terreni confiscati che oggi producono pasta, legumi, olio e altro e parla dell’esperienza umana con cui ogni giorno viene in contatto attraverso i lavoratori del campo Ciao Ousmane. Racconta di come tanti ragazzi da ogni parte d’Italia vengano ogni anno a prestare la loro opera sui terreni confiscati e si domanda come mai questi ragazzi non provengano mai dalla Sicilia!
A conclusione dell’incontro Barbara De Luca e Giuseppe Leone vengono invitati a parlare a nome delle Associazioni Totò Zangara e Cittadinanza per la Magistratura. Giuseppe racconta di un probabile progetto legato ad una attività che si vorrebbe intraprendere su un terreno oggetto di confisca che si spera possa, un giorno, essere affidato mentre Barbara invita, innanzi tutto, ad un ringraziamento alle forze dell’ordine in particolare alle scorte presenti a tutela dei magistrati, successivamente chiude l’incontro con un invito a non farsi disumanizzare da tutti coloro che, per un bieco interesse personale, mirano ad annientarci nella nostra personalità e dignità.
Un plauso particolare va ai ragazzi che ci hanno stupito per la maturità e l’attenzione dimostrata anche attraverso diverse domande che hanno porto agli interlocutori.

Ce ne andiamo da Campobello di Mazara fiduciosi che una svolta positiva, quando si vuole, con l’attenzione e la collaborazione dello Stato, ci può essere.

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