Lunedì 12 ottobre, dopo una lunga e difficile sosta estiva, riprendiamo le nostre attività che ci vedono impegnati nelle scuole, spostandoci questa volta a Campobello di Mazara in provincia di Trapani.
Il nostro incontro, organizzato insieme all’associazione
Totò Zangara ed al Comune del paese che
ci ospita, si tiene presso l’istituto
comprensivo “L. Pirandello – S. Giovanni
Bosco”.
Ad accoglierci è la determinata dirigente scolastica la
dott.ssa Giulia Flavio che, mentre aspettiamo l’arrivo degli altri ospiti, ci
racconta delle numerose attività che la scuola svolge da anni coinvolgendo
anche le scuole del limitrofo territorio di Castelvetrano con cui lavora in rete.
Con nostro grande piacere vediamo la generosa risposta delle
istituzioni del paese che sono presenti con diversi rappresentanti della giunta
comunale, con il capitano dei Carabinieri e con la, ormai da poco ex,
segretaria comunale la Dott.ssa Sonia Acquado.
La dott. ssa Flavio introduce l’incontro passando poi la
parola al Prefetto di Trapani dott. Leopoldo Falco il quale invita i ragazzi ad
una scelta di campo, se schierarsi con i poteri mafiosi o se stare dalla parte
dello Stato che proprio in questo paese sta dando ampia dimostrazione della sua
presenza. Il comune di Campobello di Mazara
è stato sciolto negli anni passati per infiltrazioni mafiose e, dopo una
gestione commissariale, ha visto l’elezione del nuovo sindaco che sta impegnandosi
per dare una svolta di legalità al paese.
Proprio nel suo intervento il primo cittadino Giuseppe
Castiglione parla della esperienza nata dalla collaborazione tra il comune, la
procura di Trapani e le realtà di volontariato presenti sul territorio. Grazie
a questa attività è stato possibile realizzare diversi progetti; il sindaco
cita a titolo di esempio la sistemazione del campo Ciao Ousmane in contrada Erbe
Bianche. In questo luogo lavoranti stagionali, provenienti da paesi
extracomunitari, e impegnati nei lavori stagionali sul territorio, possono
trovare un luogo in cui dignitosamente possono lavarsi, cucinare e vivere più
umanamente il loro periodo di permanenza lavorativa. Sullo stesso territorio,
lo scorso anno, a causa della mancanza di servizi adeguati, un bracciante
stagionale perse la vita per lo scoppio di un fornelletto a gas, proprio a lui
è intitolato il campo.
La parola passa successivamente al dott. Piero Grillo
presidente dell’ufficio Misure e prevenzione di Trapani il quale ci parla di
come presso la loro procura vengono gestiti i beni confiscati che, a differenza
di altre procure, in alcuni casi, vengono resi fruibili già al momento del
sequestro.
Spesso quando si arriva alla confisca sono passati svariati
anni da quando il bene è stato sequestrato e questo porta ad un inevitabile
deterioramento della proprietà, specie se si tratta di immobili o di terreni
coltivati. Si è provato quindi ad affidare anticipatamente il bene ad alcune
associazioni che si sono rese disponibili pur sapendo che l’investimento da
loro fatto, in tempo, energie e denaro, può essere vanificato se, in base alle risultanze processuali, il
bene non venisse successivamente confiscato.
La preside passa la parola a Salvatore Inguì coordinatore di
Libera- Trapani che viene accolto con
grande entusiasmo dai ragazzi che già lo conoscono e che spesso lo hanno
incontrato nelle attività svolte insieme.
Salvatore riesce a catturare l’attenzione raccontando delle
esperienze fatte con i campi di Libera nati sui terreni confiscati che oggi producono
pasta, legumi, olio e altro e parla dell’esperienza umana con cui ogni giorno
viene in contatto attraverso i lavoratori del campo Ciao Ousmane. Racconta di
come tanti ragazzi da ogni parte d’Italia vengano ogni anno a prestare la loro
opera sui terreni confiscati e si domanda come mai questi ragazzi non
provengano mai dalla Sicilia!
A conclusione dell’incontro Barbara De Luca e Giuseppe Leone
vengono invitati a parlare a nome delle Associazioni Totò Zangara e
Cittadinanza per la Magistratura. Giuseppe racconta di un probabile progetto
legato ad una attività che si vorrebbe intraprendere su un terreno oggetto di
confisca che si spera possa, un giorno, essere affidato mentre Barbara invita,
innanzi tutto, ad un ringraziamento alle forze dell’ordine in particolare alle
scorte presenti a tutela dei magistrati, successivamente chiude l’incontro con
un invito a non farsi disumanizzare da tutti coloro che, per un bieco interesse
personale, mirano ad annientarci nella nostra personalità e dignità.
Un plauso particolare va ai ragazzi che ci hanno stupito per
la maturità e l’attenzione dimostrata anche attraverso diverse domande che
hanno porto agli interlocutori.
Ce ne andiamo da Campobello di Mazara fiduciosi che una
svolta positiva, quando si vuole, con l’attenzione e la collaborazione dello
Stato, ci può essere.
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