sabato 22 marzo 2014

Raccontare quello che gli altri non dicono - Liborio Martorana

Il microfono di una radio, la tastiera di un computer, una penna, un mozzicone di matita, sono strumenti che se non utilizzati nei dovuti modi, diventano di una pericolosità tale da distruggere anche quello che di buono c’è nella nostra società. Sono strumenti che servono a veicolare parole, frasi, discorsi ed il più delle volte servono ad informare l’opinione pubblica, i cittadini, il comune sentire. Oggi l’informazione è quasi tutta stereotipata ed omologata, e nella maggioranza dei casi senza voci fuori dal coro, ed anche se alcune trasmissioni radio televisive di informazioni, certi giornali, sembrerebbero andare contro corrente in realtà rispondono ad altre tipologie di omologazione. Per dirla in parole povere, non esiste una vera informazione libera da fattori padronali, e tranne in alcuni casi l‘operatore dell’informazione risponde con modalità diverse alla proprietà, come dire “tengo famiglia” e mi devo adeguare. Personalmente nella mia modestissima esperienza radiofonica cominciata negli anni settanta del secolo scorso con Radio Sud, sul modello di Danilo Dolci (La radio dei poveri cristi), e ripresa da qualche anno sul web con Radio 100 Passi, posso dire di avere dato voce al Movimento studentesco ed a quello operaio, e ricominciato a dare voce oggi a tutti quei soggetti che altrimenti non ne avrebbero avuta, vedi i Senza casa della nostra città, o i cenciaioli quali unica vera forma di riciclo ferroso esistente nella nostra città, oppure quegli operai che non hanno più il lavoro a ridosso di una crisi in tempi non sospetti. Ma non voglio stare qui a fare l’elenco di coloro che sono stati a parlare davanti ad un microfono, rischierei di dimenticare qualcuno, ed essi non meritano questo sgarbo, e comunque mi preme ricordare le discussioni con le scuole, con i testimoni di giustizia come Valeria Grasso con la quale assieme ad altri amici ed all’interessamento dell’onorevole Fabrizio Ferrandelli siamo riusciti ad andare in commissione regionale antimafia, gli interventi dei familiari delle vittime di mafia come Sonia Alfano, oppure la voce intensa di Gianluca Manca fratello di Attilio, il medico ucciso probabilmente perché aveva scoperto di avere operato Provenzano a Marsiglia, i coniugi Agostino ancora in cerca di verità e giustizia, associazioni come Cittadinanza per la Magistratura, Professionisti Liberi, Salvatore Borsellino, Antonio Genchi, Libera, Giovanni Impastato, Claudio Zarcone, il papà di Norman Zarcone, ai partigiani dell’Anpi, alla comunità LGBT e tanti altri. Tutta gente che ancora ha da dire e raccontare tante cose, raccontare le loro storie senza tappi ne bavagli, e senza tanti…si…ma però…! Raccontare quello che gli altri non dicono. Ecco, quello che vogliamo tutti quanti è una vera informazione che ponga il cittadino alla riflessione ed alla criticità e per potere affrontare il vivere civile senza negazioni e barriere intellettuali. E’ compito di coloro che operano nel campo dell’informazione dare notizie certe, raccontando i fatti nella verità di come si sono svolti. Sperando che anche in Italia vengano fuori tanti CARL BARMSTEIN e BOB WOODWARD, i due cronisti del WASHINGTON POST, che con il loro giornalismo di inchiesta riuscirono a svelare tutti gli intrighi dello scandalo WATERGATE, causando l’apertura della procedura di IMPEACHMENT nei confronti del rieletto presidente Nixon, costringendolo alle dimissioni. Ma queste sono storie vecchie e d’oltre oceano.

Nessun commento:

Posta un commento