martedì 11 agosto 2015

PER GIOVANNI - Testimonianze lette in ricordo di Giovanni Palazzotto

Mio caro Giovanni, vorrei provare a comunicare il senso della tua incredibile vita. Per farlo ho raccolto le parole dei tuoi fratelli nel mondo, e il mio ricordo di te.
Dopo ogni attività svolta, mi tiravi la giacchetta perché scrivessi la relazione sul nostro operato per condividerlo, in spirito, con gli altri. Ora sento la mia coscienza che tira la giacchetta: non avrei mai voluto scrivere in questa occasione, ma penso che te lo devo e te lo dobbiamo tutti.
Citerò tanti nomi: solo i nomi di battesimo a cui tu attribuivi un'enorme importanza, come attribuivi grande peso all'uso delle parole: una su tutte, detestavi la definizione ''cultura mafiosa'', sostenendo che è inaccettabile accostare la parola ''cultura'' al termine ''mafia''.

Di fronte alla mia difficoltà davanti al foglio bianco, ANNA dice:
<<Il foglio è bianco perché il cuore è nero, a lutto.
Fra poco la passione e i ricordi che [Giovanni] ha lasciato coloreranno nuovamente di rosso il cuore... Il foglio avrà gli stessi colori dell'arcobaleno che lo sta accompagnando nell'Olimpo dei giusti.>>
Anna ha ragione. Gli dèi ti amano tutti.

La tua Rosanna desidera che oggi sia una festa in cui gli amici parlino di Giovanni. Per far questo, dice Barbara, non basterebbe un campo di calcio e neanche tre giorni di tempo. So che non vorresti tante parole, ma perdonaci... ne abbiamo bisogno dopo questa improvvisa caduta.
Questa pur minima parte di centinaia di testimonianze da tutta Italia, servirà ad aprire a noi stessi nuove strade di luce. Come dici sempre tu, dobbiamo fare MEMORIA VIVA. Ma naturalmente noi ci interroghiamo sul senso della tua morte. E il senso e': DARCI UNA BELLA LEZIONE! Ovvero darci una lezione su come si vive, e come ci si rende degni di essere chiamati Uomini; lezione su come una vita, sia pure troncata come la tua, abbia mille volte più valore di tante vite durature, ma spese veleggiando comodamente sulla superficie.

Il mio primo lancinante pensiero è stato: come faranno senza di te i bambini della Guadagna?
Nelle mille vite che riuscivi a infilare in una sola, l'unica azione (perché tu sei uomo di fatti, non di parole) che MAI ti ho sentito disdire per impegni di ben altra levatura era il doposcuola che curi da anni. Mi dicevi che il rapporto con questi bambini, una volta iniziato, non si può interrompere perché altrimenti sentono in modo disastroso il senso di abbandono.
La donna eccezionale che hai al tuo fianco e i tuoi figli non si offenderanno se ho avuto questo pensiero: loro meglio di me sanno qual è l'unico vero senso profondo della tua vita: DONARSI AL MONDO. Siamo abituati a usare tante parole, diamo tanti nomi, ma tutto ciò che hai realizzato nella tua Terra (e una persona normale ci avrebbe messo quattro o cinque vite) si può riassumere con queste semplici parole: donarsi al mondo. Nessuno (marito; padre; fratello; amico; guida) ha realizzato meglio e più compiutamente di te la frase ''Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo''. Oggi il mondo è molto meno brutto grazie a te. Ma ci lasci un compito gravoso: quello di continuare questo cambiamento in mancanza delle doti eccezionali che sono proprie della TUA persona:
·       La generosità in tutte le forme.
·       La solidarietà.
·       Il rispetto per le donne.
·       La protezione dei deboli.
·       La lotta all'ingiustizia.
·       La promozione della legalità.
·       La mediazione dei conflitti e la diffusione della pace.
·       Lo smascheramento dell'ipocrisia e della menzogna.
·       L'amore per l'ambiente e gli animali.
·       L'amore per la bellezza, l'arte e l'architettura.
·       Un altruismo capace di accogliere e coinvolgere i nuovi, i timidi, e quelli che si nascondono nell'ombra, come i ''ragazzi'' delle scorte.
·       Un desiderio di verità, come per Nino e Ida, a cui nella data di oggi sarai unito con un filo indissolubile.
·       La rara dote di saper parlare con l'uomo della strada - come quello che ci abbordò appena sbarcati a Corleone, una delle tappe che facevamo per sostenere le sindachesse ''sole'', come le definivi tu - le sindachesse d'assalto che lottano disperatamente.
·       Tu avvicinavi sempre ''l'uomo della strada'', per insegnare qualcosa ma soprattutto per imparare qualcosa - ma avvicinavi anche le donne di strada che, ci ricorda GIANLUCA, hai contattato con amorevole sollecitudine e una disinvoltura traboccante di umanità non appena uscito dall'ennesima iniziativa volta a sostenere una vittima del racket.

Difficile per me spiegare cosa si prova a stare accanto a Giovanni.
Accanto a lui io sento la sollecitudine delle mie sorelle, la benevolenza verso le debolezze degli altri di mia madre, la complicità di un fratello, la protezione di un padre, la voglia di scherzare e fare baldoria di un amico, la sensibilità di un animo femminile - come lui stesso rilevava su questo aspetto di sé.

Fra tanti ricordi scelgo quello dei chilometri macinati assieme, ospitata in una macchina caotica quasi quanto la mia, parlando della vita e dei progetti che avevamo in cantiere - progetti nella maggior parte dei casi che LUI aveva messo sul tavolo tirandoli fuori dalla sua micidiale agenda; da LUI animati e promossi senza tregua; portati avanti con infaticabile caparbia e con la suprema capacità di delegare ad ognuno un compito che potesse moltiplicare l'efficacia del gruppo ma valorizzare le qualità del singolo; infatti, la sua tolleranza terminava di colpo quando qualcuno o qualcosa che lui paragonava alle zecche metteva a repentaglio l'attività del gruppo o comprometteva l'armonia fra di noi.

Anche le divergenze di vedute non hanno mai fatto venire meno il rispetto reciproco, né il suo amore per noi, né il nostro per lui. Si interessava persino dei mariti, delle mogli, dei figli, delle nostre famiglie, dei nostri amici, invitando sempre tutti a casa sua, insieme alla dolce Rosanna, con calorosa ospitalità.

Anche se scherzava sulla mia stazza, il suo grande rispetto per me era tangibile, e non mancava mai di NUTRIRMI, come direbbe Maria Vittoria, alla conclusione di un'attività - non prima di aver perso un sacco di tempo a chiacchierare con amici vecchi e nuovi e a farmi scrivere numeri di telefono. Ma, oltre a ciò che mi offriva al bar, nutriva la mia testa e il mio cuore con racconti della sua vita che noi oggi dobbiamo considerare esempi LUMINOSI.

Non ultimo, l'aneddoto del premio che aveva ricevuto a causa del suo impegno alla Magione, quando andava a  comprare i farmaci e Rita Borsellino, sapendo che erano destinati ai bisognosi, non lo faceva pagare. Giovanni scoprì solo molti anni dopo, per caso, che quando era giovane era stato Paolo Borsellino stesso a segnalarlo per il premio.

Mi sono stupita quando Giovanni, così umile, ha accettato l'invito fatto a tutti noi, a partecipare a una trasmissione televisiva per raccontare la propria vita. Ora capisco che solo il suo spirito di servizio ha potuto aver ragione sulla sua naturale ritrosia. La mia prima reazione quando ho visto la sua intervista alla Rai è stata: - E' molto bella. Ma non basta: è solo una milionesima parte della vita di Giovanni e Rosanna.

Giovanni, in questi giorni ti sento attorno: rimbomba la tua voce, lampeggiano i tuoi occhi che a volte interrompevano la conversazione per diradarsi in luoghi a noi sconosciuti. Tu ci sei vicino in questo momento, l'ho capito l'altroieri, quando io, Barbara e Assunta ci siamo recate alla libreria di Partinico dove andammo con te. L'evento stavolta era all'aperto. Ma io sono stata calamitata dentro. Un colpo al cuore, un tuffo indietro nel tempo. Mi è sembrato di vederti davanti a me, sul fondo, al centro. E, nel luogo esatto dove un anno fa c'eri tu, l'occhio mi è caduto su un biglietto, fra centinaia, con l'immagine di un canarino e la scritta SEI CON ME SEMPRE. E tu hai tanti animali e diverse gabbiette di uccellini... Ho preso tre biglietti uguali, e spero che io e le mie amiche troveremo conforto nel messaggio che mi hai voluto consegnare: tu ci porti con te e vuoi alleviare la nostra improvvisa, desolante, angosciosa solitudine.
È un disastro per il mondo, ma è una festa per il cielo.

Amico mio, sei un sant'uomo che mi ha insegnato tanto, e grazie a te ho conosciuto persone; fatto cose; e soprattutto evoluto il mio spirito. Se la pianta che hai strappato dal tuo giardino per arricchire il mio dovesse morire, ci sono ben altre cose di te che rimarranno in terra e in cielo, e progetti che faremo ''camminare sulle nostre gambe''. Sei riuscito a lasciare il segno su tutti, dagli studenti agli sconosciuti, magari anche con bonari rimproveri; sei riuscito a segnare tracce indelebili con la tua vita quotidiana e con quella professionale - persino nel lavoro di anni presso il Lido dove hai reso gioiosa la vita di centinaia di famiglie in vacanza e nei cui pressi, sempre per un atto altruistico, hai tragicamente interrotto la tua. Adesso dobbiamo cercare di assomigliarti, perché tutti quelli che sfiorano la tua semplicità, la tua bontà e la tua saggezza diventano persone migliori. Ai compagni ed amici dico: ''Siamo tutti più soli ora, ma teniamoci stretti, restiamo vicini alla famiglia, e diventiamo migliori per amore di Giovanni.''

Simonetta



BARBARA
...Barbara pensa che sarai già all'opera con un'agenda tutta nuova a programmare tutta un'eternità di iniziative e ti ricorda: ''Giovanni mi raccomando.....non sbagliare i nomi che stavolta io non ci sono per rimproverarti e correggerti''
La tua Barbara sente che da questa tragedia scaturirà qualcosa di buono, e vuole ricordarti con un sorriso. Intanto ti dedica queste parole:
"Il rumore della tua morte oggi ci appare come una nota stridente e assordante nell'armonia dell'estate. Sono certa che con il passare del tempo di tutto quello che resterà nei nostri cuori sarà la dolce armonia dei tuoi insegnamenti e delle tue parole che ci guideranno in un cammino che continueremo insieme a te e per te."

GUIDO
Caro, caro Giovanni,
Se esiste un paradiso, sono certo che tu ne saresti fra i principali e instancabili animatori. In questa giornata che nessuno avrebbe mai voluto vivere, ti immagino a organizzare i tuoi stessi funerali. Telefonate fiume per deciderne la scaletta (era faticoso discuterla con te, avevi sempre le idee ben chiare, quasi che le vedessi di fronte a te), fare gli inviti (“mi raccomando non dimentichiamo la provincia!”, avresti detto) e incontrare le istituzioni per chiedere le relative autorizzazioni (sempre con educazione, non ti facevi mettere i piedi in testa da nessuno). Tu non ci sei piu’ e questo momento di ricordo e’ stato reso possibile dalle centinaia di donne e uomini, vecchi e bambini a cui hai dispensato una memoria di battaglia, un invito alla resistenza o anche solo un sorriso gentile illuminato dai tuoi limpidi occhi. Ti voglio bene vecchio mio e sono onorato di essere stato fra i tuoi affezionati “voialtri”.
Tuo, Guido

CINZIA
Giovanni, tu avevi un atteggiamento molto amorevole nei confronti di Cinzia, la stimavi moltissimo e anche di lei dicevi ''è una brava ragazza''. A volte la affidavi all'attenzione di qualcuno di noi. Se non eri addirittura tu a chiamarla personalmente e a ragionare insieme a lei. Sulle cose, sui motivi per farle, sui modi di superare le difficoltà. Cinzia oggi ci ricorda che spesso tu ci telefonavi facendo finta di voler sapere come stavamo, ma in realtà per trascinarci in una nuova avventura... e lei ti rispondeva: ''Sì vabbe' Giova', ho capito..... Dove dobbiamo andare?'' E ricordando le lezioncine di legalità ai bambini Cinzia oggi chiede a sé stessa e a noi compagni ''ma .......................secondo voi Giovanni lo scontrino lo ha fatto?''

MASSIMILIANO dice:
Giovannuzzo. Così ti devo chiamare.
Perché, nonostante la tua esperienza, ciò che emerge è la tua bontà, semplice, silenziosa e decisa, come l'acqua che tutti ci pervade e ci nutre.
Giovannuzzo, così ti devo chiamare.

GIOVANNI
suo omonimo ricorda: Con Giovanni condividevamo la stessa passione civile, la stessa amicizia vera e sincera per la famiglia Agostino e l'impegno nel ricordo del loro figliolo Nino.
Giovanni era un uomo di altri tempi e una guida per tutti; mai potrò dimenticare i discorsi che si preparava.
Lui credeva in tutto quello che faceva, avrei voluto conoscerlo di più.
Adesso sta a noi portare avanti la sua memoria. Mi mancherà sempre.

PATRIZIA
Caro Giovanni tu ci lasci una bella eredità che contiene i tuoi sorrisi, la tua accoglienza, il tuo saperci fare anche con le persone più difficili e il tuo desiderio di accordare tutti consapevole che per fare un bel concerto tutti gli strumenti devono suonare all'unisono. Ci hai lasciato la staffetta e noi la prendiamo per continuare la corsa .Ciao
ROBERTA
<<Quel giorno a Parco Uditore hai raccolto una pietra con una forma particolare, me l'hai data e mi hai invitato a portarla a casa e usarla come ferma-carta. Ce l'ho ancora quella pietra, la terrò per sempre nel tuo ricordo. Tu eri cosi, anche su una pietra, facevi un discorsone colto e interessante. Ricordo che mi hai spiegato mille cose su quella pietra, la composizione , la forma ecc...
Eri così, eri speciale. "Tenevi banco", non ti fermavi. Non immaginavo un finale del genere, però. Regala conforto a Rosanna e ai tuoi figli>>
<<Sono semplicemente incredula. Assurdamente imbambolata nell'
apprendere che cosi tristemente in un caldo 1 agosto ci hai lasciati in modo cosi tragico e inaspettato. Potrei scrivere fiumi di inchiostro e te li meriteresti tutti per intero...
La tua perdita immensa mi lascia nel cuore l' avere avuto il privilegio di conoscere una persona umile, sempre per gli ultimi e con gli ultimi, una persona di grande fede, rispetto, un Signore d' altri tempi. Con la tua passione civile hai piantato semi di legalità a Palermo, in provincia e oltre. Mi hai regalato splendide chiacchierate che mi hanno trasmesso valori importanti, grandi insegnamenti, disponibilità, passaggi, aiuti, estrema gentilezza. Il tuo fare e saper fare erano caratterizzati dalla passione, voglia di fare e di cambiare. Sono cresciuta in questi anni palermitani grazie anche a un punto di riferimento cosi importante. Mancherai. Mi vengono in mente tante cose: Giornata della legalità a Barcellona Pozzo Di Gotto, la lettera che mi hai fatto leggere sul bus, giornata Della legalità a Lercara, albero della legalità al Parco Uditore, manifestazioni, riunioni. Mi chiamavi sempre per dirmi: Stasera c'è riunione, vuoi un passaggio? Io spesso trovandomi a Lercara, ero assente...non venivo...e un po' affettuosamente mi " bacchettavi", incitandomi a alzare ogni tanto gli occhi dai libri, un po' di più. Ho visto in te un uomo innamoratissimo della tua Rosanna, dei tuoi figli, dell' etica, del lavoro. L'ultima volta che ci siamo sentiti mi hai detto: Quanto manca alla laurea? Mi raccomando poi ti porteremo tutti " all'altare della laurea". A me dispiace che tu non ci sarai. A me dispiace che ci hai lasciati. Che strano film che e' la vita....Grazie Giovanni. Grazie di tutto.>>
Dal Cantico delle creature
Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male.
LIBORIO
Grazie
Scrivere di persone molto vicine che di punto in bianco non esistono più è qualcosa che mi riesce molto difficile, ed è con sforzo enorme che mi accingo a farlo. Parlare del mio amico Giovanni Palazzotto adesso che mi è stato rubato da un crudele destino non è semplice perché potrei dire di tutto e tutte le cose che in queste ore sono state dette in suo onore non basterebbero, attestati di stima, di rispetto, di devozione ed anche di amore sono cose che Giovanni merita ma non bastano. Quell’amore che si porge nei confronti di un fratello oppure di un parente molto stretto non bastano, parole bellissime che lasciano un segno indelebile nei cuori di chi Giovanni l’ha conosciuto non bastano a descrivere ciò che quest’uomo è stato nella sua vita. Personalmente posso dire di avere avuto il privilegio e l’onore di percorrere strade impervie assieme a Giovanni, senza guardare mai il tempo che impiegavamo nel lavoro che si faceva, quando si andava nelle scuole a parlare agli studenti, da quelli piccoli a quelli più grandi, ma anche questo non basta. Come non basta l’avere gioito assieme per le cose belle che abbiamo vissuto, per i semi che abbiamo piantato, per le lunghe serate passate a discutere di argomenti che volevamo portare in quei discorsi da fare il giorno dopo ed in certe occasioni. Non bastano tutte le foto che ti ho fatto a testimoniare l’impegno portato avanti con gioia, sempre col sorriso sulle labbra e abnegazione, cercando di inculcare concetti di legalità, rispetto e amore nei confronti della vita. Io non so se queste mie parole possano bastare, di sicuro non bastano, ma non trovo altro modo per descrivere la bellezza di Giovanni e di quanto mi mancherà, non trovo nessuna parola adatta per potere dire quanto sono stato fortunato ad averti incontrato ed essere stato tuo amico. L’unica cosa che mi viene da dirti è grazie per il tuo impegno sociale ed umano, ma soprattutto dirti grazie per il tempo che ci hai dedicato.
Liborio Martorana e tutti i tuoi amici di Cittadinanza per la magistratura


GIUSEPPE vuole pensare a te con le parole di una canzone:
Ciao Giovanni.
Voglio però ricordarti com'eri
pensare che ancora vivi
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi
Poi ti scrive:
<<Caro Giovanni, oggi sono rimasto basito dalla tua prematura e traumatica scomparsa.
Ancora non riesco a crederci che te nei sei andato. Questa foto è il momento in cui ci siamo conosciuti, da quel momento, hai iniziato a coinvolgermi in tanti progetti, abbiamo girato le scuole e ne abbiamo tanti progetti in cantiere, non voglio parlare al passato perché da lassù ci aiuterai a realizzare questi progetti e continueremo a lottare insieme per quel grande sogno che un giorno questa disgraziata terra sentirà il fresco profumo di libertá.
Amico mio mi hai dato tanto, ancora echeggiano le nostre lunghe chiacchierate, dove mi ripetevi "Giuseppe bisogna fare rete" non bisogna mollare.....
Ho tante cose da dirti ma non riesco a continuare, amico mio ti voglio ricordare con questo sorriso, e sarai sempre nel mio cuore.
Ciao Amico Mio. Un forte abbraccio>>

FEDERICA
Vorrei che tutto questo non fosse vero. Eravamo rimasti che avremmo trascorso la prossima settimana insieme. E invece, non sarà più così. Sei entrato nella nostra Vita con tanta gioia. Ci hai accolti come dei nipoti, ci hai mostrato il tuo affetto in ogni modo. Sarai il nostro Angelo per sempre. Sono onorata di aver conosciuto una persona meravigliosa, che ha investito parte del suo tempo per trasmettere i valori diella legalità e giustizia. Ciao Giovanni. Mancherai......



Anche se non hai esitato a batterti per i magistrati in pericolo, a cambiare la toponomastica per gli eroi dimenticati e a promuovere  incontri e convegni, Giovanni, tu come i nostri grandi eroi, capivi che l'antimafia si fa dal basso: ed è la tua filosofia di vita che ti ha tenuto sempre ancorato, con amore, al mondo degli INVISIBILI. A tal proposito, il ricordo di PAOLO:
<<Ho conosciuto poco Giovanni. Una sola volta ci siamo incontrati a Partinico. Introdusse la presentazione del libro 'A testa alta'. Con tante vittime innocenti siciliane di cui parlare, lui e le amiche Simonetta e Barbara avevano scelto una vittima della Campania da far conoscere anche lì a Palermo, a Partinico. Una scelta che aveva in sé l'idea che i confini delle mafie non sono delimitati, e così anche quelli delle vittime innocenti. Giovanni introdusse ed usò parole forti ed allo stesso tempo delicate. Parlò di Danilo Dolci e della necessità di dotarsi di un esercito fatto non di militari armati, ma di maestri - se davvero si vuole sconfiggere le mafie. E dalle sue parole, dalla lucentezza dei suoi occhi, capii che era proprio una bella persona. Mi dispiace davvero non potermi più confrontare con lui. Per voi che lo avete conosciuto molto più approfonditamente sarà davvero triste la sua assenza.>>

LINDA
ti definisce un angelo sulla terra

CAROLA
ti chiama UOMO (TUTTO in maiuscolo) semplice e affabile, ma concreto e fattivo

NINO
ha parlato della tua PUREZZA


FEDERICO immagina la vita di Giovanni trascorsa a portare vita e luce attraverso lande desolate e dimenticate minacciate dalla criminalità come nei film di Leone ... e le musiche di Morricone ambientate nel torrido far west - e noi, per il suo ultimo viaggio, uniti in coro ad accompagnarlo.

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